Tale dichiarazione viene resa nel caso d'impedimento dell'interessato per motivi di salute. Lo stesso può essere, quindi, sostituito dal coniuge o in sua assenza dai figli, o in mancanza di questi ultimi, da un parente in linea retta (genitori/figli; nonni/nipoti; ecc.) o collaterale (fratelli/sorelle; zii/nipoti; ecc.) fino al terzo grado.
Sono parenti:
- in linea retta, le persone che si trovano in una situazione di discendenza diretta (genitori/figli, nonni/nipoti, ecc.),
- in linea collaterale, le persone che hanno almeno un ascendente comune (fratelli/sorelle, zii/nipoti, ecc.).
Il grado di parentela si calcola:
- per i parenti in linea retta, contando le generazioni:genitori/figli sono dunque parenti di primo grado, nonni/nipoti di secondo, bisnonni/nipoti di terzo, ecc.
- per i parenti in linea collaterale, risalendo dalla persona che ha l’impedimento, di figlio in padre, fino all’ascendente comune e ridiscendendo da questo, di padre in figlio, fino alla persona che rende la dichiarazione, senza contare l’ascendente:fratello/sorella sono dunque parenti di secondo grado, zio/nipote parenti di terzo grado.
Dalla parentela va distinta l’affinità, che è il rapporto che lega un coniuge ai parenti dell'altro coniuge. Le persone legate a chi si trova in uno stato di impedimento da un rapporto di affinità, non possono rendere dichiarazioni per suo conto.
In sintesi, possono effettuare la dichiarazione al posto di chi si trova in uno stato di impedimento:
- parenti in linea retta: genitori, nonni, bisnonni, figli, nipoti, pronipoti,
- parenti in linea collaterale: zii, fratelli, nipoti.